“La Mano di Fatima” è un blog che nasce da una passione e non ha scopo di lucro. L’intento è quello di far conoscere la letteratura araba, che per troppo tempo è stata considerata “di nicchia” o “difficile da comprendere”. Niente di più sbagliato.
La letteratura araba è molto più vicina al nostro mondo di quanto pensiamo. I temi e gli stili utilizzati dagli autori non sono affatto una materia ostica.
Troppo spesso il pregiudizio ha portato gli occidentali a credere di trovarsi di fronte a qualcosa di irraggiungibile, o per pochi eletti. Per fortuna oggi le cose stanno cambiando ed anche le grandi case editrici sono disposte a rischiare di più pur di pubblicare autori arabi noti o esordienti. Certo il cammino è ancora lungo, ma con un po’ di buona volontà si possono fare grandi passi avanti.
Questo blog vorrebbe togliere il velo di “incomunicabilità” letteraria che c’è tra Occidente ed Islam, spingendo i lettori a “buttarsi” alla scoperta di libri che, una volta aperti, rapiranno il cuore e la mente.
Si parlerà di grandi autori come Nagib Mahfouz, ma anche di quegli scrittori altrettanto bravi e famosi nel mondo arabo ma, purtroppo, ancora sconosciuti da noi.
Non potrà mancare una sezione dedicata alla letteratura suddivisa per Paesi e un’altra dedicata alle recensioni di libri più o meno recenti.
Si darà spazio alle anteprime e ai generi letterari più seguiti nel mondo arabo.
La Mano di Fatima, però, non si ferma qui: a breve nascerà una parte dedicata alle grandi donne arabe, che si sono distinte in vari campi, diventando delle vere e proprie pioniere.
Inoltre si prenderà in considerazione non solo la letteratura di autori arabofoni, ma anche il filone, molto ampio, condotto da autori arabi e/o musulmani di nascita ma che scrivono in un’altra lingua (per esempio Fatima Mernissi).
La Mano di Fatima, poi, vuole dare voce anche a quegli occidentali che hanno viaggiato nel mondo arabo e islamico, riportando impressioni e aneddoti di vita vissuta. Un caso su tutti: Gertrude Bell.
La letteratura, come si sa, è strettamente legata alla Storia. Dunque non possono essere lasciati da parte approfondimenti di questo tipo, redatti in base ai libri che verranno recensiti.
Anche la musica e le danze arabe, però, sono fortemente vincolate alla letteratura (pensiamo alle celebri canzoni-poesie di Umm Khulthum), dunque non possono essere accantonate.
Troverete anche biografie scritte da occidentali che hanno raccolto testimonianze di donne costrette ad attraversare situazioni toccanti e terribili o, più semplicemente, hanno dato la loro visione del mondo arabo-islamico.
Dunque non solo l’Islam e l’Oriente visti da chi è nato e cresciuto in quegli ambienti, ma anche da coloro che vi si sono avvicinati dall’esterno.
Non è un caso che il blog si chiami “La Mano di Fatima” e l’immagine simbolo sia “La Grande Odalisca” di Ingres. Si è voluto rendere proprio il carattere composito del blog.
La Mano o Khamsa, infatti, è un amuleto musulmano contro il male, legato ad una leggenda che vede protagonista la figlia del Profeta Muhammad, mentre il dipinto rappresenta la percezione dell’Oriente di un artista occidentale.
A questo punto non mi resta che augurarvi buona lettura.
Francesca
Blog molto interessante, ho pubblicato un post sul simbolo della mano di Fatima a questo indirizzo: http://gardenofhesperides.blogspot.com/2019/07/la-mano-di-fatima-un-ponte-tra-culture.html
RispondiEliminaTra le fonti ho citato il tuo blog. Complimenti!