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venerdì 18 ottobre 2013

Anteprima di “La Concubina del Sultano” di Jane Johnson

Un romanzo storico da non perdere, incentrato sulla figura di Moulay Ismail, di cui abbia già parlato, su Meknès, la città che il sovrano voleva fosse ricordata come la “Versailles d’Oriente” e su due donne agli antipodi: Alys Swann, gentildonna inglese prigioniera nell’harem del sultano e Zidana, intrigante e malvagia moglie di quest’ultimo. 
Prestissimo ne riparleremo


Il Libro

Titolo: La Concubina del Sultano 

Autore: Jane Johnson 

Casa Editrice: Longanesi 

Pagine: 412 

Anno di pubblicazione: 10 ottobre 2013 

Prezzo: 12,90 euro 






Sinossi

Marocco, 1677. Dietro le magnifiche mura e gli archi imponenti del palazzo di Meknes, vive il sultano Moulay Ismail con il suo harem, in cui innumerevoli schiavi custodiscono le sue mille concubine. A sovrintendere a quell’universo femminile è la moglie Zidana, una donna astuta e crudele, ossessionata dal timore che i figli di altre concubine possano scavalcare i suoi rampolli nella successione al trono. Ed è proprio in questo spazio fuori dal mondo e dal tempo, eppure così saturo di odio e di intrighi, che Alys Swann, una giovane gentildonna inglese catturata dai corsari e destinata all’harem del sultano, incontra lo schiavo nero Nus-Nus, figlio di un piccolo re di una tribù africana. Tra i due prigionieri, che non possono nutrire alcuna speranza di libertà, nasce un sentimento fortissimo: lui la desidera in silenzio con una forza di cui non si credeva capace. Sarà l’odio implacabile che Zidana nutre per Alys, divenuta ben presto la favorita del sultano e soprannominata Cigno bianco, a mettere alla prova il loro legame: minacciata dall’imperatrice, Alys affiderà a Nus-Nus quanto ha di più prezioso al mondo... 


Per saperne di più 

La scheda del libro sul sito della casa editrice Longanesi.
 
Il sito dell'autrice


L’autrice

Foto tratta dal sito  del Daily Mail
Jane Johnson è nata in Cornovaglia e ha lavorato per vent’anni nel mondo dei libri. Ha curato come editor le opere di Tolkien, collaborando alla realizzazione del film Il Signore degli anelli. La svolta della sua vita, professionale e sentimentale, è avvenuta durante un viaggio in Marocco, dove si trovava a condurre alcune ricerche per Il decimo dono: dopo essere scampata a una pericolosa disavventura, Jane ha conosciuto l’uomo che è poi diventato suo marito. Oggi risiede tra la Cornovaglia e il Marocco.

sabato 14 settembre 2013

Vita nell’harem

“E se temete di essere ingiusti nei confronti degli orfani, sposate allora due o tre o quattro tra le donne che vi piacciono; ma se temete di essere ingiusti, allora sia una sola o le ancelle che le vostre destre possiedono, ciò è più atto ad evitare di essere ingiusti”. 
(Corano 4:3)

"Une piscine dans le harem" di J.L. Gerome (1876)
Harem è una parola che evoca una dimensione quasi da favola nell’immaginario collettivo occidentale. Un suono che sa di esotico, associato a dipinti famosi di donne seminude o che danzano, a film che ne hanno accentuato l’aspetto sensuale, a romanzi che hanno tratteggiato figure femminili astute, talvolta spietate o, al contrario, vittime di quella che, in molti casi, è divenuta una vera e propria gabbia dorata

Quando si parla di harem non si può fare a meno di trattare anche la questione della poligamia nel mondo islamico, che verrà analizzata in articoli successivi di cui questo rappresenta l’introduzione. Il significato della parola è noto; l’harem, (radice Ḥ-R-M, che indica il concetto di proibito in arabo) è un luogo inviolabile, destinato alle donne della famiglia. 

Ciò vuol dire che in questo spazio riservato non vivono solo le mogli del signore, (sultano, principe, vizir, o facoltoso mercante che sia), ma anche le sue figlie, le sue sorelle, la madre e così via. L’accesso a questo mondo femminile e chiuso è vietato a tutti gli uomini che non siano il padrone di casa, gli eunuchi e gli anziani ritenuti non più in grado di avere relazioni sessuali. 

Nella Storia molti sovrani musulmani hanno avuto harem grandissimi, costituiti dalle mogli e
"La cartomancienne au harem" M.A Chataud
anche da decine di concubine. A tal proposito l’Islam prevede che un uomo possa prendere fino a quattro mogli, non di più, dunque bisogna fare attenzione a non confondere lo status di consorte con quello di concubina. Moulay Ismail, per esempio, aveva oltre cinquecento concubine e più di settecento figli. 

Accadeva persino che un sovrano “ereditasse” l’harem del suo predecessore e il suo prestigio era direttamente proporzionale al numero di donne che possedeva. Un simbolo di status sociale, quindi. A proposito di poligamia, poi, una piccola precisazione: il Corano sottolinea il fatto che tutte le mogli debbano essere trattate in maniera equa non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello sentimentale. 

Su quest’ultimo punto il lettore potrà facilmente portare prove che ribaltino del tutto quasi la teoria, ma non dobbiamo dimenticare che esiste, in questo come in molti altri casi, un divario tra la religione e la legge da una parte e la consuetudine, come anche il carattere degli uomini, dall’altra.

"Le harem du palais" di Boulanger
Non sempre, cioè, la pratica rispetta la teoria e, purtroppo, si verificano anche contraddizioni, problemi gravi, o azioni ingiustificabili a cui bisogna trovare una soluzione il prima possibile. Si tornerà su questo argomento parlando dell’harem in epoca moderna, ma per ora l’importante è non sovrapporre la figura della moglie con quella della concubina, errore commesso da molti.

Fin qui i particolari più noti riguardo all’harem e alcune precisazioni sulla terminologia che rischiava di generare confusione. 

Ma … qual è l’origine dell’harem

Può sembrare strano ma alcuni tendono a dimenticare che la poliginia non esiste solo nel mondo islamico. Già i faraoni d’Egitto possedevano harem immensi e come dimenticare gli imperatori cinesi, i re africani o aztechi e le potenti dinastie indiane? La possibilità di avere più mogli e concubine non è nata con l’Islam, ma esisteva già prima. 

"Roxelane und der Sultan" di Hickel, 1780
Questa nuova religione l’ha “interiorizzata”, islamizzata conferendole “una nuova veste”, reinterpretandola ove necessario, ma non l’ha creata. Il profeta Muhammad, per esempio, sposò anche delle vedove che, senza il sostegno di un uomo, considerato fondamentale nel mondo islamico, sarebbero state relegate ai margini della società, lasciate senza protezione e, dunque, esposte a pericoli. 

Un tema molto vasto quello dell’harem, impossibile da affrontare in un solo articolo e su cui si continua a scrivere ancora oggi, tanto è potente il fascino che esercita sulla curiosità occidentale. Non esiste un solo tipo di harem nella storia del mondo e neppure in quella dell’Islam. 

Si tratta di un percorso storico, religioso e sociale che vanta numerose ramificazioni, protagonisti e protagoniste che talvolta sembrano uscite fuori dalla penna di uno scrittore, intrighi politici, sofferenza, lusso, sensualità, amore e morte. 

L’harem è un piccolo mondo con regole e codici ben definiti che rispecchia quello, più vasto, in cui la maggior parte degli esseri umani vive quotidianamente. 

Come erano fatti gli harem? Quali sono le differenze tra quelli appartenenti ai signori musulmani e quelli di altri popoli? Come venivano scelte le donne che vi potevano accedere e quale influenza avevano? Chi erano gli eunuchi e le concubine? Quale impatto culturale, artistico e sociale ha avuto l’harem e la figura dell’odalisca nell’immaginario occidentale e perché? Come si è evoluto nell’epoca moderna e cosa c’entra la danza del ventre

Nei prossimi post …

venerdì 11 gennaio 2013

“Emina” di Cristina Trivulzio di Belgioioso

“Emina” è un commovente romanzo scritto dalla principessa Cristina Trivulzio di Belgioioso più di un secolo fa e ristampato solo nel 1997. Non è un’opera famosa, purtroppo e merita davvero di essere riscoperta.

La stessa autrice, affascinante e colta patriota italiana, è stata condannata dalla Storia ad un immeritato oblio. “Emina” è il primo romanzo della trilogia “Scénes de la Vie Turque”, ambientata nell’Asia Minore, proprio nei luoghi in cui la principessa di Belgioioso visse, da globetrotter ante litteram qual era, o visitò durante esplorazioni e pellegrinaggi. Le altre due opere sono, nell’ordine: “Un Principe Curdo” e “Le Due Mogli di Ismail Bey”

“Emina” è la storia di una bambina data in sposa ad un bey, Hamid, con il quale suo padre ha un enorme debito quasi impossibile da saldare. La giovane si ritrova, cosi, da semplice pastorella libera di vagare per i campi e le montagne a giovane moglie intrappolata tra i possenti muri di un harem

La vita non si preannuncia facile per l’ingenua Emina: nonostante la sua intelligenza ed il suo modo di vivere profondo, responsabile, devoto ed in costante sintonia con la natura che la circonda, tanto da farla apparire al lettore più matura dei suoi anni, la giovane non ha l’esperienza e la determinazione necessarie per affrontare le invidie e le gelosie che regnano sovrane in un harem.

Fin da subito, infatti, diviene il bersaglio preferito della prima moglie del bey, l’intrigante calcolatrice Ansha. Emina non trova conforto neppure nelle attenzioni del marito, che rasentano il paternalismo e l’indifferenza. 

L’autrice mette in evidenza l’inadeguatezza della protagonista ad un ruolo e a delle regole che le sono estranee e di cui non può capire le origini e la portata. Con il tempo, inoltre, la mancanza di comunicazione e complicità tra Emina e Hamid si fa ancora più profonda a causa dei mutati sentimenti della giovane sposa nei confronti del consorte; il timore viene sostituito dall’affetto che, lentamente, si trasforma in amore non ricambiato.

La situazione sembra non avere alcuna via d’uscita; Emina non riesce a spiegare i propri sentimenti ed i suoi tentativi di ottenere attenzioni portano a risultati opposti. Il destino, però, è imprevedibile. Può dare e togliere nello stesso tempo… 

Nel romanzo è costante la presenza dell’autrice che dedica ampio spazio alle descrizioni dei luoghi, dei personaggi e degli usi turchi, interrompendo la narrazione. Alla fine, quando Cristina di Belgioioso ed Emina si incontrano le loro due anime tanto diverse si fondono nella solidarietà femminile, nell’essere donne che hanno alle spalle un vissuto e parecchie sofferenze. 

“Emina” è un’opera molto diversa da quelle a cui siamo abituati oggi: non c’è ricerca di suspence, né di avventura e l’azione dei personaggi è piuttosto ridotta. La narrazione scorre grazie ad uno stile fluido ma non veloce

La già citata “intromissione” dell’autrice nella storia rallenta il ritmo, ma il lettore non ha mai la sensazione di noia o pesantezza. Si potrebbe dire che in questo romanzo è più forte l’attenzione verso i pensieri, le emozioni, insomma, l’interiorità dei personaggi che quella verso i loro gesti. Ogni atto è preceduto da una motivazione psicologica ben precisa che Cristina Trivulzio spiega con dovizia di particolari ad un lettore che non conosce gli usi e i costumi dei popoli dell’Asia Minore

Molto intensa ed interessante è l’immagine che l’autrice ci restituisce delle donne orientali: solo apparentemente sottomesse, in realtà sveglie, astute e piene di voglia di vivere. Nei suoi viaggi ella approfondì la conoscenza con molte di queste, studiandone le opinioni ed il modo di vivere e schierandosi dalla loro parte, a favore dell’emancipazione femminile, come evidenziato anche dai temi trattati in “Emina”

Cristina Trivulzio di Belgioioso seppe dare voce e comprendere nel profondo queste anime rinchiuse in gabbie dorate e considerate troppo spesso, dai viaggiatori occidentali, sensuali odalische passive, oggetti senza intelletto nelle mani dei loro padroni. 

Riscoprite la trilogia di Cristina Trivulzio, una donna anticonformista che rifiutò tutta la vita di assecondare le convenzioni sociali. Vi appassionerete ai suoi personaggi, alle sue storia ma, soprattutto, a lei. 


Il Libro

 
Titolo: Emina 

Autore: Cristina Trivulzio di Belgioioso

Casa Editrice: Luciana Tufani Editrice 

Pagine: 162 

Prezzo: 12.91 euro

Anno di pubblicazione: 1997 



Sinossi

Emina è uno dei tre racconti di Scénes de la Vie Turque, la raccolta ambientata nella regione dell’Asia Minore dove Cristina Trivulzio aveva vissuto per anni. Al centro dei racconti è la vita di donne dell’harem. Emina, la protagonista di questo romanzo breve, è una povera pastorella, data in sposa ancora bambina ad un bey, che si trova ad affrontare, senza sapersi difendere, l’ostilità della prima moglie del bey e che rimane vittima degli intrighi della rivale, ma anche dell’insensibilità del marito e soprattutto di una società alle cui regole è estranea.


Per saperne di più

Il mio articolo sul blog “Divine Ribelli” dedicato a Cristina Trivulzio di Belgioioso. 
La pagina dedicata all’autrice sul sito di Luciana Tufani Editrice.
La pagina dedicata al romanzo sul sito di Luciana Tufani Editrice.  


L’Autrice 

Donna affascinante, intelligente, indipendente, Cristina di Belgioioso (1808-1871) aveva troppe qualità da farsi perdonare. Per questo, dopo una vita avventurosa e nomade, venne quasi dimenticata. Fu una delle protagoniste della vita politica e culturale dei suoi tempi. Partecipò attivamente al Risorgimento e per questo venne costretta all’esilio. Visse a lungo a Parigi ed in Turchia. Giornalista e scrittrice, pubblicò articoli su numerosi giornali, tra cui Revue des Deux Mondes e diresse la Gazzetta Italiana e L’Ausonio. Scrisse saggi di politica e storia, resoconti di viaggio e racconti. Tra le sue opere si possono ricordare “Il 1848 a Milano e Venezia” e, nello stesso volume, “Della Presente Condizione delle Donne e del loro Avvenire” (Feltrinelli, 2011), “Ricordi dall’Esilio” (Paoline, 1978) e “Vita Intima e Nomade in Oriente” (Ibis, 1993).

mercoledì 17 ottobre 2012

Meknès parte quarta “L’Amore della Regina”

L’ultima parte di Meknès riserva dei colpi di scena: un potente capo berbero muove guerra contro il sovrano del Marocco, proprio nel momento in cui Leila dà alla luce una figlia. 

Il nemico è ormai alle porte della città e, nonostante l’imponente difesa, riesce a rapire alcune donne dell’harem, tra cui la favorita. 

La protagonista si ritrova, cosi, prigioniera di un uomo misterioso e brutale. La scoperta della vera identità del capo berbero mette Leila di fronte ad un bivio da cui dipenderà la sua intera esistenza. 

Rimanere confinata nel deserto, adattandosi ad una nuova vita, mentre a Meknès tutti la credono morta, oppure tentare una fuga che sembra impossibile? Solo il cuore potrà guidare Leila verso la giusta ma rischiosa decisione finale.

 “L’Amore della regina” sarà disponibile, per Lite Editions in versione ebook, dal 14 novembre 2012.

domenica 30 settembre 2012

Meknès: il Veleno della Principessa

Nel secondo racconto della serie Meknès ritroviamo la protagonista, Leila, più forte e sicura di sé grazie all’amore del sovrano ma, nello stesso tempo, più fragile: l’harem, infatti, non è mai un luogo sicuro e l’invidia serpeggia tra le rivali della bella giovane, che non attendono altro se non un suo errore per prenderne il posto.

La sicurezza e l’incolumità di Leila vengono messe in discussione quando a palazzo arriva una nuova concubina, Wardah. Non una schiava, bensì una principessa araba disposta a tutto pur di conquistare il cuore di Moulay Ismail e scalare la vetta del potere. 

L’odio tra Leila e Wardah divampa come un incendio. Quest’ultima, però, ha un’arma infallibile: è un’esperta conoscitrice di veleni, che non esita ad usare per uccidere la discendenza del sultano, facendo ricadere la colpa su Leila

La coraggiosa giovane dovrà dimostrare la propria innocenza per scampare ad un’ingiusta condanna a morte. Nella sua lotta, però, non sarà sola: l’affascinante e misterioso eunuco Abdallah le farà scoprire il valore dell’amicizia e, forse, anche l’amore…

Nelle librerie online in formato ebook dal 30 ottobre 2012 

domenica 23 settembre 2012

La Moglie del Sultano

Questo post è il primo degli approfondimenti sui racconti della serie "Meknès" che vi avevo promesso. Per farvi entrare meglio nell’atmosfera dei racconti è giusto che vi dica qualcosa in più sulle trame.

Il primo racconto, “La Moglie del Sultano”, è ambientato a Meknès (Marocco) nel 1679. Leila, unica figlia del medico di corte del sultano Moulay Ismail, viene educata per entrare a far parte dell’harem reale

L’idea di farla diventare una jariyah, cioè una concubina è frutto non solo della grande bellezza di Leila, ma anche della smisurata ambizione dei genitori che sperano, in tal modo, di acquisire prestigio e privilegi a corte

L’aspirazione più grande della giovane, inculcatale dalla famiglia, è quella di divenire sposa e favorita del potente sultano. Le attenzioni del sovrano sono considerate un onore accessibile solo alle donne più belle, astute ed intelligenti. Leila viene affidata all’anziana Umm Zayid, che si occupa di selezionare ed educare le giovani destinate all’harem

Una volta entrata a palazzo la giovane dovrà usare tutto il fascino ed il talento che possiede per farsi notare dal sovrano, sopravvivere in un ambiente ostile e conquistare una posizione solida. 

In questo piano apparentemente perfetto di ascesa al potere c’è solo un’incognita che nemmeno tutto il sapere del mondo può risolvere: riuscire a dare al sultano un figlio maschio nel più breve tempo possibile.

lunedì 17 settembre 2012

“Meknès” la saga di Lite Editions

Questa settimana appena trascorsa mi ha tenuta lontana dal blog a causa di impegni vari. Il più bello, di cui voglio parlarvi ora, riguarda la pubblicazione dei miei racconti in ebook per la casa editrice Lite Editions. 

La saga, dal titolo “Meknès”, si compone di quattro racconti ambientati proprio nella stupenda città del Marocco, ai tempi del Sultano Moulay Ismail. Sarà in vendita sul sito Lite Editions, collana "Storica" e sui principali bookstores online a partire dal 24 ottobre 2012. 

La storia inizia nel 1679 quando la bella Leila, figlia del medico di corte, intraprende l’addestramento che la porterà a ricoprire il ruolo di favorita del sultano. La giovane dovrà imparare a destreggiarsi tra gli intrighi di corte, la personalità temibile e spietata del sovrano, le invidie e le gelosie dell’universo chiuso ma complesso dell’harem

Leila è una ragazza che vive una vita imposta, ma non avverte il peso della costrizione, almeno all’inizio: i sogni della sua famiglia sono diventati i suoi ed il suo unico obiettivo è diventare moglie e favorita del Principe dei Credenti. Fino a che non scopre l’amore, quello vero, che non si può indurre, ma trascina via ogni certezza… 

Spero che vi piacciano e di leggere anche qui sul blog i vostri commenti. Per il momento vi mostro la cover del primo racconto e vi segnalo la pagina facebook dedicata a Meknès. Ci saranno ulteriori aggiornamenti ed approfondimenti sui personaggi, sulla storia e sui luoghi. Buona lettura! 

 I Titoli di “Meknès”

1) La Moglie del Sultano dal 24/10/2012 

2) Il Veleno della Principessa dal 31/10/2012 

3) L’Eunuco e la Favorita dal 07/11/2012 

4) L’Amore della Regina dal 14/11/2012