Visualizzazione post con etichetta antologia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta antologia. Mostra tutti i post

sabato 18 maggio 2013

"Antologia Sine Tempore"

Qualche settimana fa vi avevo parlato della pubblicazione, per "La Mela Avvelenata" dell'antologia ucronica "Sine Tempore", di cui fa parte anche il mio racconto, "La Spada di Allah". 

Vi posto la bellissima cover definitiva dell'antologia, che uscirà a settembre, mentre i racconti singoli saranno disponibili da luglio

Vi ricordo anche la pagina Facebook dedicata al progetto.

venerdì 17 maggio 2013

"50 Sfumature di Sci-Fi"

Avevo annunciato che questo sarebbe stato un periodo di novità e, infatti, ve ne posto subito un'altra. Il 28 maggio uscirà, sia in versione digitale che cartacea, l'antologia di fantascienza "50 Sfumature di Sci-Fi"

Ho l'onore di farne parte, con un racconto ambientato nel mondo arabo, "La Preghiera della Sera" ma, soprattutto, di essere accanto ad autori famosi e di grande esperienza. 

L'antologia, a cura della vulcanica Alexia Bianchini per la sua casa editrice, "La Mela Avvelenata", racchiude i racconti di 50 autori da lei selezionati, che hanno potuto scegliere tra vari sottogeneri, dallo steampunk, all'ucronia. 


"La Preghiera della Sera" 

In un mondo futuro governato dall'Islam, i due gruppi predominanti, i Sahib ed i Salam, si fronteggiano per ottenere il potere assoluto. I primi ritengono che solo tornando nel passato ed alterando gli avvenimenti considerati non in linea con il pensiero islamico si potrà creare un mondo perfetto. I secondi, invece, reputano sacrilego alterare ciò che Allah ha disposto. Lo scontro decisivo avviene quando i Sahib progettano di uccidere il genero del Profeta Maometto, Ali. Al gruppo dei Salam il compito di salvare l'uomo e, con lui, una parte fondamentale della storia islamica e mondiale. 

domenica 21 aprile 2013

Sine Tempore. La Spada di Allah


Cari amici, mi scuso per il ritardo nel pubblicare i nuovi post, ma sono stata impegnata in alcuni nuovi progetti. 

Per ora posso iniziare a parlarvi del primo. Si tratta di una antologia, "Sine Tempore", pubblicata dalla casa editrice La Mela Avvelenata e che conterrà anche un mio racconto, "La Spada di Allah"

L'antologia uscirà a maggio, ma ogni racconto incluso in essa verrà pubblicato anche singolarmente, a luglio, con la stessa casa editrice

Il filo conduttore del progetto è l'ucronia. Ogni autore ha ripreso un avvenimento storico riscrivendolo e cambiandone l'esito. 

Nel caso de "La Spada di Allah" (che non sarà il solo racconto di cui parlerò nel blog) l'ambientazione scelta è quella dell'Assedio di Vienna del 1683

Cosa sarebbe accaduto se l’Impero Ottomano avesse conquistato Vienna in quel fatidico 11 settembre 1683, quale sarebbe stato il destino del mondo? 

"La Spada di Allah" è un racconto in cui amore, ambizione, inganno, tradimento, magia e politica si fondono. 


La trama 

9 settembre 1683. L’esercito ottomano tiene sotto assedio Vienna, la “Mela d’Oro”, deciso a
conquistarla e a penetrare, attraverso essa, nel cuore dell’Europa. Il sultano, però, non è ancora certo di voler scatenare una guerra, al contrario del suo consigliere Ibrahim, in realtà un jinn mosso dalla sete di potere. Quest’ultimo riesce, grazie ai suoi poteri e all’alleanza con Sharif, il crudele figlio del sultano, a conquistare Vienna ed il mondo, portando l’Islam a dominare sull'intera umanità. Si apre un’epoca di crudeltà ed incertezza, poiché il messaggio della religione musulmana viene traviato e modellato sulla ferocia dei nuovi padroni. C'è solo un modo per uccidere Ibrahim: impossessarsi della leggendaria spada di Allah. L'impresa è da sempre considerata impossibile, ma il coraggioso Abdallah non esiterà a rischiare la vita pur di salvare la sua amata Noor ed il mondo intero dagli intrighi di Ibrahim, ristabilendo la pace ed il vero messaggio dell’Islam. Per riuscirci, però, dovrà fare i conti con la sua coscienza… 


Aneddoti legati al racconto.

Dopo averlo pensato e scritto, ho scoperto il film di Martinelli dedicato all'avvenimento storico e ora al cinema (lui, però ha raccontato i fatti cosi come sono avvenuti, nel progetto di Sine Tempore, invece, abbiamo "giocato" con la Storia). 

Un po' prima di scriverlo, invece, mi viene regalato il libro "Il Turco a Vienna" (l'ho divorato...il libro non il Turco). 

L'assedio di Vienna fu anche argomento di un mio esame. Se qualcuno crede al karma, mi faccia sapere se c'è un oscuro significato in tutto ciò :-) 

Presto pubblicherò tutte le novità al riguardo. Intanto vi segnalo la pagina facebook dedicata all'antologia.

lunedì 30 luglio 2012

Rose d’Arabia. Racconti di scrittrici dell’Arabia Saudita

Rose d’Arabia è una piacevole scoperta, un intrigante viaggio all’interno della letteratura femminile saudita. 

La professoressa Isabella Camera D’Afflitto, curatrice del volume, nella sua introduzione pone l’accento sulla insufficiente notorietà e sulla giovinezza di questa letteratura che, invece, meriterebbe una più ampia risonanza. 

I molti pregi dei racconti presenti in questa raccolta ci restituiscono un’immagine vivida dell’Arabia Saudita. Narrazioni ad alto livello stilistico ci fanno scorgere una realtà sfumata, in costante movimento e mai statica di un Paese ricchissimo di petrolio e contraddizioni.

Le autrici, donne colte ed indipendenti, non si sono limitate a parlare del mondo in cui vivono, ma hanno saputo dare libero sfogo alla fantasia; non solo storie di denuncia quindi, ma anche descrizioni e analisi di stili di vita diversi, accanto a racconti senza tempo, dalle trame e dai finali sorprendenti. 

Inoltre la curatrice dell’opera mette in evidenza una questione molto importante e su cui ancora si dibatte: il benessere materiale non è affatto inconciliabile con il fermento culturale. Il fatto che l’Arabia Saudita viva in gran parte grazie ai petrodollari, non significa che la cultura sia schiava del denaro o che da questo sia stata uccisa. 

Al contrario: la ricchezza spinge gli artisti e gli intellettuali a creare senza preoccuparsi delle necessità materiali, oppure a ragionare sulle contraddizioni del mondo in cui vivono, sui motivi che stanno alla base dell’infelicità o dell’incomprensione, a cui nemmeno i soldi possono dare una definitiva soluzione. 

Molti ritengono che le donne saudite siano esclusivamente anime sottomesse. Non è cosi: l’Arabia Saudita ha fatto passi in avanti, se pensiamo, per esempio, all’istruzione femminile, ai circoli letterari, all’accesso femminile nel mondo del lavoro. Certo, il cammino è ancora lungo, ma ritenere che queste donne siano esclusivamente mogli e madri, senza altri sbocchi o interessi, è sbagliato. 

I temi affrontati dalle autrici di questa interessante antologia sono molteplici: poligamia, matrimoni combinati, emancipazione femminile, ripudio, distanza generazionale, amore, morte e politica. 

Ogni scrittrice ha uno stile da scoprire, frutto di esperienze e background sociali e culturali diversi. In questi racconti temi riguardanti il mondo arabo e musulmano si sposano alla perfezione con modalità narrative occidentali. 

Tra le opere vi segnalo La Pioggia Rossa, in cui la protagonista trova nella pittura un’oasi di felicità, rifugio da un matrimonio infelice e da ingiuste costrizioni. O, ancora, Un’Altra donna, in cui è la letteratura il riscatto per una vita migliore; E Calò il Sipario, denuncia di una realtà maschilista e violenta, Diario Scolastico, racconto incentrato sull’educazione esageratamente repressiva ed umiliante impartita alle donne.

Rose d’Arabia è un piccolo gioiello destinato non solo a chi ha studiato il mondo islamico, ma anche a chi vuole conoscerlo da appassionato, o semplice curioso. E’ davvero uno di quei libri che “allargano gli orizzonti”. Leggetelo e scoprite il mondo di cui parla, senza pregiudizi. Non ve ne pentirete. 

Dati del Libro

Titolo: Rose d’Arabia. Racconti di scrittrici dell’Arabia Saudita
Autore: Autori Vari 
Curatore: isabella Camera d’Afflitto 
Casa Editrice: Edizioni e/o 
Collana: le Rose 
Anno: 2001 
Pagine: 148 
Prezzo: 12,91 euro 

Descrizione 

I racconti di questa antologia offrono una panoramica di uno degli universi femminili più nascosti della nostra epoca. L'higiab, il tradizionale velo nero delle donne saudite è il simbolo della condizione femminile in Arabia Saudita e una presenza ingombrante in molti di questi racconti. La società saudita è rigidamente divisa in due, uno sdoppiamento tra popolazione maschile e popolazione femminile unico al mondo: doppie università, doppie redazioni di giornali, doppi ospedali, doppi ministeri, ma anche doppi e separati ingressi negli uffici e nei ristoranti. La novità è il ruolo sempre più dinamico che le donne saudite rivestono nella vita professionale del loro paese, creando contraddizioni nell'ordine tradizionale che vede la donna subalterna.