domenica 30 giugno 2013

Comunicato Stampa di "Sine Tempore"

Sono felice di presentarvi il comunicato stampa riguardante l'antologia "Sine Tempore", curata da Alexia Bianchini per "La Mela Avvelenata" e di cui ho il piacere di far parte con il racconto "La Spada di Allah", che uscirà "singolo" il 5 luglio. 

Sine Tempore, A.A. V.V. Antologia di racconti A cura di Alexia Bianchini , prefazione di Claudio Cordella Cover di Max Rambaldi La casa editrice La Mela Avvelenata è lieta di presentare il suo terzo progetto antologico: Sine Tempore, una raccolta di racconti ucronici, in cui gli avvenimenti storici sono stati riscritti con solerzia e fantasia. 
L'opera sarà disponibile in formato ebook questo settembre mentre già sin dal mese di luglio alcune novelle, ciascuna con una copertina dedicata, saranno scaricabili come opere monografiche. Il senso comune, in questo caso supportato anche dalle opinioni degli esperti, ci dice che la storia non si fa con i “se”. 
Eppure siamo davvero convinti che sia sempre vero? La storia alternativa (alternate history), quella dei “mondi alternativi”(alternate worlds) per intenderci, meglio conosciuta come ucronia, è un genere letterario la cui specialità è quella di creare degli universi ipotetici in cui gli eventi storici non si sono svolti nella maniera che tutti noi conosciamo. 
La comparsa della parola ucronia risale al XIX secolo, quando in un saggio del 1876, ad opera del filosofo francese Charles Renouvier (1815-1903), viene ipotizzato un differente sviluppo culturale della civiltà europea. La parola francese uchronie (ucronia) che fa qui la sua prima comparsa, è mutuata da Renouvier sulla base del termine “utopia”, dal greco ou(“non”)e tòpos (“luogo”), sostituendo tòpos con chrónos (“tempo”). 
Quindi se l’utopia indica qualcosa che non esiste nello spazio geografico, l’ucronia si riferisce a un tempo fittizio. Il genere, tramite innumerevoli ramificazioni e ibridazioni, si è enormemente arricchita nel corso del tempo. 
Ad esempio, recentemente è salita alla ribalta un particolare tipo di ucronia: lo steampunk, parola che indi ca gli “arrabbiati” (punk in inglese) dell’età del “vapore” (steam). Il suo scenario prediletto è l’Ottocento, con le nuove invenzioni della rivoluzione industriale e l’Inghilterra dell'era vittoriana. 
Tra gli esempi significativi delle innumerevoli tipologie di ucronia, non possiamo non sottolineare l'esistenza di svariate storie alternative imperniate sulla Seconda guerra mondiale e in particolare su un'eventuale vittoria del nazismo. Queste ucronie novecentesche, focalizzate su un eventuale successo del le potenze dell'Asse, assumono generalmente l’aspetto di utopie negative (distopie) causate del dilagare della barbarie nazista. In definitiva l’ucronia, qualsiasi forma assuma, è sempre un raffinato gioco intellettuale che smonta gli elementi costitutivi del processo storico come se fosse un puzzle per poi rimontarlo da capo. 
L’idea di base è che esistano particolari bivi nella storia e che sia possibile ipotizzarne dei percorsi alternativi, proprio come se si trattasse di incroci stradali con diverse diramazioni percorribili con la fantasia. 
Partendo da questi presupposti, ciascun scrittore di quest'antologia, ognuno a modo suo, ha voluto esplorare un particolare sentiero ucronico. 
Dunque, ecco a voi gli autori di questa splendida antologia e le sinossi delle loro rispettive novelle: 

Serena Barbacetto
My Little Lady 
Detroit, 1936: una tecnologia abbandonata e il grande sogno di un uomo avrebbero potuto disinnescare lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale? 

Daniela Barisone
Destinazione Paradiso
Cosa sarebbe successo se la fine del mondo fosse davvero arrivata il 21 dicembre 2012? 

Alexia Bianchini
I quattro elementi 
Come sarebbe cambiato il corso della storia se l’Impero Egiziano non fosse stato conquistato dai Romani, ma al contrario avesse invece prevalso sui suoi nemici finendo con l'invadere l’Europa? 

Paola Boni
La caduta dell'impero cristiano 
E se mentre papa Leone III incoronava Carlo Magno imperatore del Sacro Romano Impero, i sette Arcangeli fossero discesi sulla terra assieme alle schiere angeliche? 

Claudio Cordella 
Gāthā
Cosa sarebbe successo se i grandi imperi dell'antichità fossero stati eredi di una primordiale civiltà tecnologica? E se in questo mondo bizzarro i Romani avessero avuto l'occasione di annientare i loro nemici Persiani? 

Fabrizio Fortino 
Nel nome dell'imperatore 
"La morte non vi sia d'ostacolo" disse Napoleone. A quei tempi era ben lungi dal comprendere quanto le sue parole presto sarebbero divenute profetiche. 

Anna Grieco
L'ira di Apollo 
E se Achille avesse scelto l'amore anziché la gloria? Chi avrebbe vinto la guerra di Troia? Di chi avrebbe narrato le gesta Omero? 

Simone Messeri 
Li secreti mei 
E se Leonardo da Vinci avesse davvero realizzato per Ludovico Sforza detto il Moro, il Duca di Milano, ciò che prometteva nella lettera che gli scrisse, cosa sarebbe successo? 

Luigi Milani
Il sogno di Marlene 
Cosa sarebbe successo se Marlene Dietrich avesse assassinato Adolf Hitler prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale? 

Fiorella Rigoni 
L'affondamento del Titanic 
Un complotto per affondare il Titanic, ordito da mani alquanto insolite, perché quando l'animosità arriva al culmine si può arrivare anche ad uccidere. E se Tesla avesse prevalso su Edison come sarebbe cambiato il mondo? 

Francesca Rossi 
La spada di Allah 
Cosa sarebbe accaduto se l'Impero ottomano avesse conquistato Vienna, in quel fatidico 11 settembre 1683, quale sarebbe stato il destino del mondo? 

Stefano Sacchini 
Bagliori nella mente 
Che cosa sarebbe successo se l'Impero bizantino fosse sopravvissuto sino alle soglie del Novecento, in qualità di autentica superpotenza? Allora tra quali nazioni sarà combattuta la Prima guerra mondiale e con quale esito? 

Massimo Soumaré 
Fulmini blu 
E se l’Italia e il Giappone fossero stati alleati svariate decadi prima dei due grandi conflitti mondiali del ventesimo secolo? In tal caso quale sarà l'esito dello scontro che deciderà le sorti del mondo?

Per vedere le bellissime copertine dei racconti e seguire le news del progetto, cliccate "Mi piace" sulla pagina Fb :-)

sabato 29 giugno 2013

La mia pagina

Vi segnalo la mia pagina Fb appena nata ed il mio sito, in cui saranno riportati tutti i miei progetti letterari compiuti ed anche i "work in progress". 
Aiutatemi a farli crescere e grazie per il vostro sostegno :-) 


Angelica Schiava d'Oriente

"Algeri la bianca si desta. Il sole indora le due antiche torri spagnole, vestigia dell'occupazione iberica che, nel XVI secolo, dovette cedere al turco asiatico. La luce raggiunge la cima dei minareti d'un verde o di un grigio assai tenero, degli alti minareti quadrangolari e scarni che non somigliano affatto agli enormi ceri dell'Oriente". 
Incipit del libro "Angelica Schiava d'Oriente" di Anne e Serge Golon, Tea Due (2000).

martedì 25 giugno 2013

L'Arabia Saudita in difesa delle donne

Vi segnalo il link di un articolo che ho scritto per il blog Rainbwoman sulla prima campagna contro la violenza alle donne in Arabia Saudita. Tema importantissimo di cui vi riporterò gli sviluppi futuri. 

sabato 22 giugno 2013

"A'isha, l'amata di Maometto"

"...E io? Sarei stata lì con la mia spada, libera di lottare infine, di scegliere il mio destino e di onorare il mio nome. A'isha, il mio nome significa vita. Possa essere così ora, e per sempre".  
Tratto dal libro "A'isha, l'amata di Maometto", di Sherry Jones, Newton Compton, 2008.

lunedì 17 giugno 2013

Sahara (1983)

L’articolo di oggi è dedicato ad un film che la televisione non trasmette più da anni e che, forse, non ricordano in tanti. Eppure quando uscì, nel 1983, ebbe un buon successo di pubblico e, nonostante la critica non sia mai stata generosa, il film non è assolutamente da buttar via.

“Sahara” (1983) è un film diretto dal regista britannico Andrew V. McLaglen e ambientato nel 1928. Dale è la figlia di un costruttore d’auto che, per salvare l’azienda di famiglia, decide di travestirsi da uomo pur di partecipare ad una gara automobilistica nel Sahara. 

Tra i suoi rivali c’è Von Glessing, un tedesco che, usando la gara come copertura, vende armi alle fazioni tribali in lotta tra loro. Durante la corsa Dale viene rapita da un gruppo di beduini ritrovandosi proprio al centro di queste lotte intestine, ma anche di una inaspettata e travolgente storia d’amore con Jaffar, il capo di una delle tribù contendenti.

Il film mescola avventura, amore, scenari esotici da Mille e Una Notte, odio, guerra, invidia e rivalità fra clan. Nella parte dei protagonisti troviamo Brooke Shields, a cui venne assegnato il sarcastico “Razzie Award” per la sua interpretazione e Lambert Wilson, che ha lavorato in diverse produzioni americani, tra cui Matrix Reloaded e Matrix Revolutions. Di storie d’amore tra belle avventuriere e sceicchi del deserto ce ne sono tante e tutte, più o meno, seguono uno stesso leitmotiv. 

In questo film, però, queste vicende amorose tra i due protagonisti si intrecciano con dei temi
molto importanti ed attuali, come il traffico d’armi e le battaglie fra tribù rivali. La pecca, in effetti, sta proprio qui: due argomenti così importanti e complessi potevano essere affrontati in altro modo senza togliere nulla al fascino del film, dei protagonisti e della storia d’amore.

La sceneggiatura ha un buon livello ed anche l’ambientazione è ricostruita molto bene. Purtroppo, però, il film risente dell’immagine che l’Occidente ha elaborato per pensare l’Oriente, cioè di una sfumatura fiabesca eccessiva, un esotismo talvolta forzato e tutto questo è evidente man mano che la storia procede.  

Sahara, dunque, diventa un prodotto ad uso e consumo degli occidentali che vogliono guardare un film sul mondo arabo-islamico, ma senza impegnarsi troppo. 

Una sorta di svago che non deve concedere troppo alla riflessione. Un peccato, poiché gli spunti sono molteplici e notevoli, ma usati piuttosto male. Il livello della recitazione non è poi tanto malvagio e l’idea di partenza, una donna che si traveste da uomo per partecipare ad un rally alla fine degli anni Venti, è ottima e poteva essere sviluppata mettendo in risalto la personalità decisa della protagonista che cede di fronte all’amore, ma comunque non dimentica il dovere di portare a termine gli obiettivi intrapresi. 

Ciò, invece, viene mostrato solo a tratti (per esempio quando Dale abbandona l’accampamento per riprendere la gara, pur essendo già innamorata di Jaffar), ma manca un vero approfondimento psicologico, una caratterizzazione più profonda e sfumata, al contempo, dei protagonisti. Sahara è una buona occasione sprecata ma la visione di questo film non è certo da sconsigliare. 

Un’ora e mezza di intrattenimento che fa sognare (e di questi tempi ce n’è bisogno), che fa muovere la mente verso luoghi ed atmosfere diverse e non sempre accessibili. 

Perché non riproporre il film in televisione (ad un orario decente) e, magari realizzare una versione italiana del DVD?



sabato 15 giugno 2013

Citazioni

"Occhi che amano possono ingannarsi, orecchi che odiano si fidano sempre". 
Detto popolare arabo

sabato 8 giugno 2013

"Vasta è la Prigione". Incipit.

"A lungo, ho creduto che scrivere fosse morire, morire lentamente. Dispiegare tentoni un sudario di sabbia o di seta su ciò che abbiamo conosciuto fremente, palpitante. Lo scoppio di risa, raggelato. L'accenno di singhiozzo, pietrificato. Si, a lungo, perché scrivendo ricordavo, ho voluto appoggiarmi contro la diga della memoria, o contro il suo rovescio di penombra, penetrata, a poco a poco, dal suo freddo. E la vita si sbriciola; e la traccia viva si diluisce".
Incipit di "Vasta è la Prigione" di Assia Djebar, Bompiani, 2001

sabato 1 giugno 2013

Nizar Qabbani

"Il tuo corpo è un grande arcano linguistico E non so come tenerlo a mente Nè come dimenticarlo"

Nizar Qabbani (1923-1998) (Frase citata nel libro di Ahlam Mosteghanemi "L'Arte di dimenticare", Sonzogno, 2013)